Lainate, 9 Luglio 2020
Il nome "Pilastri della Creazione" si riferisce ad una fotografia ripresa dal telescopio spaziale Hubble di colonne di gas interstellare e polveri visibili nella Nebulosa Aquila; è stata scattata il 1º aprile 1995 e viene considerata come una delle dieci migliori fotografie scattate dall'Hubble.
Queste immagini hanno aumentato notevolmente il nostro livello di comprensione dei processi di formazione stellare in atto all'interno della nebulosa. Si pensa che le sue aree oscure siano associate a protostelle o comunque ad oggetti stellari giovani. La struttura a "pilastri" ricorda altre strutture simili, come quella della grande area di formazione stellare in Cassiopea nota con la designazione W5 e soprannominata "Montagne della Creazione".
La Nebulosa Aquila (nota anche come M 16 o NGC 6611) è una grande regione H II visibile nella costellazione della Coda del Serpente; è formata da un giovane ammasso aperto di stelle associato ad una nebulosa a emissione composta da idrogeno ionizzato, catalogata come IC 4703.
La sua distanza è sempre stata relativamente incerta, ma si tende ad accettare un valore di circa 7000 anni luce dalla Terra, ponendola così nella zona media del Braccio del Sagittario; contiene alcune formazioni estremamente conosciute, come i Pilastri della Creazione, le lunghe colonne di gas oscuro originate dall'azione del vento stellare delle componenti dell'ammasso centrale e che sono responsabili anche del nome proprio della nebulosa stessa, a causa della loro forma. In esse sono presenti alcuni oggetti stellari giovani, che testimoniano che i processi di formazione stellare sono tuttora in atto, anche se non è chiaro se questi siano favoriti od osteggiati dall'azione del vento stellare delle stelle vicine, né è chiaro se il vento effettivamente influisca in qualche maniera su questi fenomeni. L'ammasso è composto da un gran numero di supergiganti blu molto calde e brillanti; la loro età tipica è di appena 2-3 milioni di anni, cioè meno di un millesimo dell'età del nostro Sole; la stella più brillante dell'ammasso è di magnitudine 8,24 ben visibile anche con un binocolo.
La nebulosa è nota fin dal Settecento ed è uno degli oggetti più noti fra quelli del Catalogo di Messier; si rivela con facilità nelle fotografie ed è dunque un buon soggetto per gli appassionati dell'astrofotografia amatoriale. (wikipedia)
Dopo le divagazioni vacanziere con DSLR, Comete e Luna, sono tornato alle mie solite riprese al telescopio.
In questo caso si tratta di un narrow band Ha_SIIHaOIII ripreso la scorsa notte con Vixen VMC200L ridotto a f/6, Moravian G2 8300 con filtri Optolong su iOptron CEM60
H-alpha 6x20' binning1
SII e OIII 3x15' binning2